“Brutta… Non da Lazio… Arrancata”.

Questi sono i termini più in voga espressi sul web in merito alla vittoria non brillante, e siamo d’accordo, contro il Frosinone. Ma se qualcuno ha visto le pecche in campo, io ho visto il cuore, la grinta, l’essenza della Lazio che è ed è sempre stata.

 Non abbiamo fatto i botti di Capodanno, ma non è che se fai 27 gol prendi più di 3 punti.

Top player? E che ci sono solo loro! L’anima, quella è un’altra storia e proprio di quella vado a parlare. 

Quando penso al famoso “attaccamento alla maglia”, mi viene in mente chi ha sposato la causa biancoceleste e non per modo di dire.

Leggendo i vari siti, le svariate pagelle, un nome mi è balzato agli occhi tra i top: SENAD LULIC.

Allora penso al capitano ed immancabilmente un pensiero si sposta anche su Stefan Radu.
Uno il nostro capitano, l’altro quello morale.
Questione di fair-play ed il “rumeno romano”  decise di rinunciare alla fascia per farla posare al braccio “der 71”.
E chissà, forse era il regalo di Stefan lazialissimo per il gol che scrisse la storia. “Sei stato l’uomo della Divina Provvidenza, beh, eccoti la fascia!”
Sarà andata così? Non mi meraviglierebbe affatto.

“Non è un top player”.

Ma la vogliamo smettere con tutti questi CR7!?
Tanto poi ogni tanto sbaglia anche lui e non è una critica verso “sua maestà” Cristianone, assolutamente uno dei migliori calciatori al mondo.

Oggi però parlo di chi fa il lavoro sporco, di chi lotta fino all’ultimo. Casinaro, casinista, incasinato, grezzo, ma quanti cross azzecca?
Tanti, anzi tantissimi e permettete, li piazza quasi, o addirittura meglio, di Luis Alberto.

“Tu vuoi fare il brasiliano, ma sei nato in Bosnia” Brasiliano perchè nell’immaginario collettivo è il solito mega campione e forse potremmo anche cambiare stereotipo.

Non è un “brasiliano” , oramai continuo con l’immaginario collettivo, ma Senad non lo sa e continua a correre!

Puoi avere 11 fenomeni in squadra, ma se non c’è chi ogni tanto fa la “zozzata”, chiedo venia mi è scivolata la corona dal regal capo ma rende l’idea, quel pallone può darsi che non lo tocchi!

Per gratitudine e per merito, Senad si è guadagnato la fascia di capitano della Lazio e non poteva toccare a nessun altro.

Spesso la nave colava a picco, ma te lo ritrovavi lì in mezzo al campo sbracciando a più non posso incitando i compagni.

Volete Lulic fuori? Ma vi siete mai resi conto che senza la squadra è moscia?
Perché questo è un “capitano”, quello che ti fa sentire la presenza!

Chiamatelo “scarpa” se volete, per me è lo stesso Senad Lulic, molto più che 26 maggio.

Il calcio è soggettivo, potrete non essere d’accordo, ma il calcio è una questione di gusti, quello che per qualcuno è un “fenomeno”, per un altro è poco più che una ciabatta.

Vogliamo fare il giochino dei top e flop di Lazio-Frosinone?
Ok, vi dico i top: Lulic e Radu! Con titoli di coda per Acerbi, altro grande spirito combattivo, ti credo che ha fatto subito amicizia, se non sono “rudi” non ce li vogliamo!

Sarò impopolare, ma più del piede buono, a me piace lo straripamento di “verve”.
Evviva la legna e chi ce l’ha.

In un mondo fatto di cifre milionarie sul mercato, di Cristiano Ronaldo e la sudditanza verso il miglior calciatore al mondo, dai la sudditanza ce ce l’abbiamo eccome,  siano sempre lodati i “grandi lavoratori”!

Quelli nell’ombra, quelli tanto cuore e poca tecnica, quelli tanto sbracciare e poco piede raffinato!

Io batto le mani ai veri laziali e forse dovremmo farlo tutti più spesso: Senad Lulic il capitano.
Conta er core, il cuore è per pochi, il resto è per tutti!

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